Fondatori

Antonella Sinopoli, presidente di Ashanti Development Italia.
Mi occupo di giornalismo e comunicazione. Nel corso dei miei viaggi – Europa, Asia, Australia, Africa… – ho provato sempre a dimenticare la parola “turista” e a “sentire” l’ambiente e le persone con cui entravo in contatto.
È in Africa che mi sono fermata di più, affascinata dal senso di felicità costante che, quando sono lì, provo dentro di me in qualunque circostanza: ad un safari, in uno slum, in un villaggio… Quasi come esserci sempre stata. Ho frequentato un Master in “Diritti Umani e Intervento Umanitario” che mi ha spinta a riflettere ancor di più su certe tematiche. Non amo la parola “povertà” che ha connotazioni e parametri troppo occidentali. Rende meglio la parola bisogno.
L’idea di fondare Ashanti Development Italia nasce da un incontro fortuito, quello con gli abitanti di Adutwam , un piccolo villaggio della Regione Ashanti in Ghana. Quel giorno è nata un’amicizia e per gli amici, si sa, si fa tutto quel che si può quando sono in un momento di difficoltà.

Maria Pia Balboni, vice-presidente di Ashanti Development Italia.
Ho 54 anni e mi occupo di logistica e trasporti. Nel corso della vita ho imparato che vivere solo per se stessi è molto riduttivo, impoverisce lo spirito e le nostre capacità umane. Ho avuto occasione di fare volontariato a sostegno di persone anziane o con gravi handicap fisici, e in occasione del terremoto del Friuli nel 1976. La mia decisione di partecipare alle attività di Ashanti Development Italia nasce dalla condivisione dell’approccio assunto dalla fondatrice, l’attenzione cioè allo sviluppo e sostegno delle persone senza distoglierle dal proprio ambiente.

Paola Muti. Da oltre vent’anni opero nel mondo del volontariato, attività che coinvolge buona parte della mia vita. Ho contribuito a fondare un’associazione per la tutela degli animali: siamo partiti in quattro e ora siamo oltre duecento e gestiamo una splendida struttura apprezzata a livello nazionale. Agire e fare qualcosa di utile e concreto è lo spirito con il quale ho accettato la proposta che Antonella mi ha fatto in una serata primaverile. In quel momento abbiamo deciso di sfidarci per dare una mano aiuto ad un gruppo di persone che lei ha conosciuto personalmente e che chissà, magari un giorno andrò a conoscere anch’io. Spero per l’inaugurazione dell’infermeria che “certamente” costruiremo ad Adutwam con il nostro impegno e con l’aiuto di tutti coloro che vorranno credere in questo progetto, piccolo ma molto grande. E per lavorare ai progetti che verranno.

Roberto Zauli. [Roberto ci ha lasciato nell’ottobre 2014. Il suo entusiasmo, la sua bontà e il suo sostegno ci hanno accompagnati fino alla fine]. Sono perito industriale e mi occupo di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Da più di 20 anni sono socio delle seguenti associazioni: WWF, GreenPeace, LIPU (Lega per la Protezione degli uccelli), Lega del Filo d’oro, ACHNUR (Agenzia dell’ONU per i rifugiati) e Amnesty International, in quest’ultima svolgo tuttora un ruolo attivo organizzando e partecipando alle attività nel paese in cui vivo.
Occasionalmente ho partecipato ad iniziative dell’associazione Loiano-Cernobyl che si occupa di ospitare per motivi di salute/psicologici i bambini della zona di Cernobyl che ancora soffrono a causa dell’incidente nucleare del 1986.
Ho svolto alcune attività per l’“Auser” in particolare mi sono dedicato ad azioni volte all’integrazione degli immigrati nel territorio comunale. Con uno spirito consapevole e attento ai bisogni degli altri ho aderito alla fondazione di Ashanti Development Italia.

Irma Fiorentini. Decoratrice murale, restauratrice e insegnante. Nel mio laboratorio realizzo scenografie ornamentali su tela, tengo corsi di pittura murale e laboratori d’arte per la conoscenza di sé. Ho fondato l’impresa di pittura murale e restauro “La goccia”.
Mi interesso dell’applicazione dell’arte al benessere attraverso l’arte-terapia, la cromoterapia, la percezione visiva, la psicologia del colore e la filosofia dell’arte. Per questo ho creato i laboratori: “Pittura filosofica”, arte per la conoscenza di sé e “Acquarello creativo per bambini”.
Tra le mie attività anche un tirocinio a contatto con gli anziani per realizzare un kit di arti ricreative dedicato alla terza età. L’esperienza, profondamente umana e particolarmente toccante, mi ha indotta a concepire l’arte, non più soltanto come una ricerca estetica e motivo di crescita personale, ma come uno strumento prezioso per la terapia occupazionale rivolta alle categorie svantaggiate.
Questa sensibilità ritrovata non poteva che essere la giusta premessa per entrare a far parte del progetto Ashanti Development Italia, un nuovo motivo per mettere l’arte a servizio di una causa umanitaria.

Martha Boadu e Penny David sono le fondatrici di Ashanti Development UK.
Le attività di sostegno sono cominciate a Gyetiase, villaggio di origine di Martha, che oggi vive a Londra.
Ora sono molti i villaggi sostenuti dall’organizzazione sulla base di progetti studiati e decisi con le comunità dei luoghi.
In questo articolo, pubblicato su un quotidiano inglese, la storia della nascita di Ashanti Development, le motivazioni, le attività e i sostenitori.